Voyeur 101: consigli per guardare senza mancare di rispetto
Quando ancora esordienti una delle prime interazioni col BDSM passa attraverso l’osservazione, guardare cosa e come lə altrə fanno “le cose”, e anche quando si sviluppa una certa esperienza è quasi sempre guardando che si scopre qualcosa da aggiungere al proprio repertorio. In opposizione a questo desiderio di sperimentare situazioni da spettatorə c’è il timore di diventare “lə guardonə”, la figura mitologica presente in ogni angolo della terra che senza rispetto e cura per lə altrə pretende di centrare il proprio piacere in esperienze in cui non è nulla di più di unə passante. In questa breve guida proviamo a darvi dei consigli che vi aiuteranno a godervi scene e sessioni altrui senza il timore di infastidire.
Urge però una premessa importante e riguarda l’immensa variabilità di motivazioni che spingono una persona a fare sessione davanti ad altrə: alcune strutture sono troppo costose o ingombranti per averle in casa, ci sono coinquilinə che mal si sposano con l’uso della propria dimora (genitori compresi), è più sicuro fare sessioni con persone appena conosciute se circondatə da persone che hanno a cuore la nostra sicurezza (DM compresə), un playparty può essere il punto d’incontro ideale per persone che abitano distanti e infine per soddisfare il proprio esibizionismo. Queste motivazioni possono sommarsi tra loro per comporre la motivazione finale che spinge qualcunə a scegliere di avere una sessione pubblica, l’unica cosa che le accomuna è l’implicita coscienza che avere una sessione del genere corrisponde a dare il consenso ad altrə di guardare.
SPAZIO
La primissima regola potrebbe sembrare banale ma è un caposaldo che aiuta a capire meglio il BDSM anche quando a praticarlo siete voi: ogni sessione richiede un certo spazio per avvenire, spesso chiamato bolla, che rinchiude le persone presenti nella scena nella loro totalità, il loro spazio di movimento e i loro effetti personali. Mentre le persone e i loro oggetti occupano uno spazio visibile e finito, lo spazio di movimento dipende fortemente dalle pratiche in corso ed è uno spazio che trae in inganno poichè visivamente libero: la bolla di due persone che fanno feet worshipping è significativamente più piccola di quella di due persone che fanno whipping. Nel caso di whipping e simili la bolla non è limitata allo spazio tra la persona che frusta e quella frustata, ma tiene conto anche dei movimenti necessari alla frusta per svolgere il proprio lavoro; navigare le bolle altrui con attenzione diventa quindi importante anche per la vostra sicurezza oltre che per il rispetto reciproco.
N.B. Facendo esperienza in ambienti kinky imparerete a riconoscere la differenza palese tra attraversare una bolla rispettosamente (succede spesso di doverlo fare in luoghi ristretti e/o affollati) e piazzarsi in mezzo al cazzo con tutta l’intenzione di essere un fastidio, nessuno vi rinfaccerà la prima casistica.
TOCCO
Quando si guarda una sessione è importante ricordarsi che noi osservatorə siamo esternə e la chiave d’entrata alla sessione non si trova nelle nostre mani: ogni invito ad entrare in una sessione già iniziata dovrebbe essere il più esplicito possibile onde evitare infelici incomprensioni. Nella mancanza di questo esplicito invito (il quale ha senso di esistere solo quando le persone nella scena hanno discusso l’eventualità e dato il consenso) è importante ricordarsi che non è il caso di toccare nessuna persona nella scena/sessione. Può succedere che in occasioni affollate passando ci si scontri con qualcunə nel mezzo di una sessione, ma queste sono eccezioni che nulla hanno in comune con il tristemente famoso “era solo una carezza” che spopola tra le persone che del consenso se ne infischiano.
CONTATTO VISIVO
Tra i tanti modi di toccare una persona uno di quelli meno letterali, ma per molte persone più intimo, passa attraverso il contatto visivo. Questo non è per dire che incrociare lo sguardo di una persona durante una sessione sia una violazione del consenso, anzi molte persone esibizioniste sono le prime a cercare contatto visivo con partners e amicə esterne alla scena per renderle parzialmente parte della stessa. La situazione diventa invece spiacevole quando è la persona esterna che cerca incessantemente lo sguardo dellə partecipanti nel tentativo di entrare di prepotenza, seppur con limitazioni, in un momento altrui, un bracconaggio incessante che non solo rende “lə guardonə” fastidiosa ma anche ridicolə mentre muove la testa come un pollo alla ricerca di una chance per raccontarsi che la sessione fosse anche sua. Non siate quella persona!
COMUNICAZIONE
Può succedere che mentre delle persone stiano facendo sessione ci sia urgenza di comunicare con una o più delle parti senza potersi permettere di aspettare: emergenze organizzative, macchine che vengono rimosse, necessità di unə Dungeon Master/Mistress ed è l’unicə che trovate etc etc. Nel caso l’urgenza sia limitata è possibile aspettare un momento di bassa intensità, aspettare che lə top prenda un nuovo strumento o lasci dei momenti per riprendersi per attirare l’attenzione in maniera discreta e riferire il messaggio allə top o farlo riferire dallə top alla persona bottom/sub/slave. Se invece l’urgenza richiedesse attenzione immediata non facciamoci problemi a interrompere una sessione verbalmente spiegando la problematica, sta poi alle persone nella scena capire quale sia il modo più sicuro per mettere in pausa o interrompere la sessione e gestire il problema che viene presentato.
MASTURBAZIONE
Non sarebbe un galateo del voyeurismo se non discutessimo della masturbazione, in quanto possibile risposta all’eccitazione suscitata dal guardare lə altrə. Nella premessa abbiamo parlato delle motivazioni dietro ad una sessione pubblica e, di quelle elencate, l’esibizionismo è l’unica che pone la masturbazione dellə voyeur come potenzialmente positiva. Per la maggior parte della gente la masturbazione ha un valore neutro con delle importantissime eccezioni. Queste eccezioni sono rappresentate dal sentire la persona esterna che si dà piacere (ansimi, rumori bagnaticci, frasi varie come oh si baby troia etc…) fino a culminare nel più grande divieto del voyeur : nessun suo fluido corporeo deve entrare nella bolla della sessione. Ritrovarsi con saliva, sperma, squirt o pipì addosso mentre si sta facendo sessione senza uno straccio di consenso è una molestia, ed è ancora più imperdonabile quando oltre al danno c’è la beffa di rovinare il momento a chi hai usato per il tuo piacere. Tutte queste situazioni (che sono accadute, questi non sono scenari immaginari) si possono evitare semplicemente con della sacrosanta distanza dalla bolla.
Come diceva Gandhi “stai nel tuo“.
ULTIME PAROLE
Nonostante non esista una risposta protocollata perfetta per ogni singolo scenario le regole qui raccolte vi danno gli strumenti per essere rispettosə in un buon 90% delle casistiche. Per il restante 10%, spesso dettato da incomprensioni, delle scuse sincere vi possono portare più in là di quanto sembri!
ANDATE E GUARDATENE TUTTƏ (respectfully)